L’atto di Ginevra che ha modernizzato l’Accordo di Lisbona in materia di IG (indicatori geografici) consentendo, tra l’altro, alle Organizzazioni internazionali e sovranazionali di aderirvi, consente un ulteriore passo avanti dell’Europa nella protezione dei beni nati / provenienti dal suo territorio.
L’atto, entrato in vigore nel 2020, permette, oltre che a indicare la provenienza geografica di un bene, di valorizzare il contenuto culturale del territorio a cui il bene appartiene.
In origine i destinatari della norma sono stati i prodotti vitivinicoli e agroalimentari; di recente il Parlamento Europeo ha dato la sua approvazione alle nuove norme comunitarie in fieri volte a preservare tramite indicazione certificata di origine prodotti industriali e artigianali tipici di alcuni territori comunitari.
Il principio è similare a quello utilizzato per i prodotti agroalimentari e prevede due step: uno nazionale e uno comunitario delegato all’EUIPO. Se un Paese non intende gestire il processo relativo al primo step internamente puo’ delegare tutto il processo all’EUIPO.
Ci sarà un anno di tempo per formare la prima lista di prodotti.
Vista l’approvazione del Parlamento ora il regolamento andrà in Consiglio e se approvato sarà pubblicato per entrare in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. La sua effettività per gli stati sarà a partire da due anni dopo la pubblicazione.
Se consideriamo le recenti modifiche del Codice della proprietà industriale italiano relativamente alla tutela del Made in Italy, si puo’ dire che il mercato europeo sta maturando una maggiore consapevolezza della propria eredità culturale ed economico-territoriale e con essa maggiore interesse a tutelarla.
Avv. Valeria Affer