La Croazia ha avanzato in sede commissione agricoltura dell’Unione europea la possibilità di utilizzare in esportazione nel territorio unitario il marchio “Prosek” per il proprio vino dolce, di lunga tradizione.

La richiesta è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e ha subito portato a reazioni in Italia per l’evidente possibilità di confusione tra il “Prosek” croato e il nostro Prosecco.

In origine, all’ingresso della Croazia in Comunità Europea l’utilizzo del marchio fu acconsentito solo a livello nazionale.

A distanza di otto anni da quel compromesso la Croazia ci riprova.

E’ nella mente di tutti ciò che accadde qualche anno fa nel contenzioso Tocai/ Tokaj nel confronto del vino ungherese, querelle finita non bene per l’Italia. Il precedente dunque spaventa. L’iter è tuttavia ancora lungo e se vi fosse il via libera alla Croazia della Commissione, ci sarebbe la possibilità per l’Italia di rivolgersi alla Corte di Giustizia.

Tuttavia, lo scontro è già aperto e le armi affilate.

L’Italia vuole evitare che uno dei suoi brand più distintivi venga disturbato dalla immissione in commercio di un vino il cui nome potrebbe sembrare la traduzione per l’estero del Prosecco.

Si attendono le evoluzioni.